Vorrei più felicità per la mia vita…
Quest’affermazione è esperienza comune a tutti noi, così come la ricerca della felicità. Molto probabilmente è il desiderio che accomuna maggiormente l’essere umano, abbattendo distanze geografiche, culturali, sociali, religiose.
Esiste un atteggiamento mentale per essere felici? Quanto i nostri pensieri possono realmente condizionare la nostra ricerca della felicità? Forse la soluzione sta nel saper coltivare un “pensiero funzionale”, che ci faccia uscire dalle sterili lamentele e ci metta nell’ottica di un agire positivo… vediamo come
Atteggiamento mentale: la ricetta della felicità
Filosofi, pensatori, psicologi e personaggi illustri hanno cercato, nel corso del tempo, di formalizzare le loro idee su questo argomento.
Oggi sappiamo che l’elemento più importante per essere felici è l’atteggiamento mentale. Il nostro modo di pensare è la chiave fondamentale per vivere in armonia con noi stessi, con le persone che ci stanno attorno e il nostro ambiente.
Il pensiero è lo strumento che ci permette d’agire al meglio, che ci muove all’azione, al fare produttivo. Coltivare un pensiero “funzionale” ci conduce ad uscire da sterili lamentele, che non solo non migliorano il nostro tono dell’umore ma ci affossano ancora di più.
“La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene.”
Cambiare il modo di pensare: l’atteggiamento mentale felice
Cambiare il nostro modo di pensare richiede coraggio, costanza e la presa di consapevolezza che alcune modalità di pensiero sono “cibo spazzatura” mentale.
Il filosofo francese Henri Bergson affermava: “Bisogna agire da uomo di pensiero e pensare da uomo d’azione” cogliendo il legame profondo tra l’attitudine mentale e il nostro comportamento.
Un buon pensiero è:
- positivo: iniziare qualcosa pensando che “tanto andrà male” non ci aiuta ad affrontare gli eventi con la dovuta serenità
- riflessivo: si basa sui dati di fatto e non sulle supposizioni della mente emotiva irrazionale e catastrofica
- propositivo: ci mette nella condizione di costruire, di cambiare invece di rimuginare senza agire
- benevolente: è gentile anche nei confronti dei nostri limiti senza per questo renderci passivi
- realista: vede le cose per ciò che sono, belle e brutte considera tutti gli elementi dello scenario
- congruente: è in linea con i nostri bisogni profondi e veri
Quando pensiamo con queste caratteristiche l’azione è virtuosa e soddisfacente.
Diversamente se la nostra abitudine mentale è orientata al pessimismo, all’impulsività, alla lamentela e alla critica avremo solo ritorni insoddisfacenti, azioni deboli che ci bloccheranno nell’infelicità.