Ipocondria

Cos’è il Disturbo da ansia di malattia? Quali i sintomi comuni per riconoscere la paura delle malattie?

Il Disturbo da ansia di malattia, più comunemente conosciuto come ipocondria è un’eccessiva preoccupazione legata al timore d’avere o di contrarre una grave malattia, basato su un’errata interpretazione di segni e sintomi fisici normali tale per cui chi ne è affetto mantiene una forma d’allarme ansioso persistente, nonostante le rassicurazioni mediche e l’esclusione di patologie significative basate su accertamenti sanitari.

Chi è affetto da  disturbo d’ansia di malattia (ipocondriaco) ha quindi come caratteristica centrale e distintiva una sproporzionata preoccupazione per la propria salute.

Se entro certi limiti, prestare attenzione al proprio stato di salute è del tutto normale, in questo caso, il timore della malattia si mantiene nel tempo inalterato e questo nonostante le disconferme di patologia evidenziate da esami medici specialistici.

Le linee guida del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali (DSM-5) indicano:

  • Preoccupazione di avere o di contrarre una grave malattia
  • I sintomi somatici di malattia non sono presenti e se lo sono, risultano di lieve entità, ma associati a una preoccupazione chiaramente eccessiva e sproporzionata
  • L’individuo si allarma facilmente riguardo al proprio stato di salute  ed è presente un altrettanto elevato livello di ansia e “monitoraggio” dei segnali del corpo.
  • La persona attua eccessivi comportamenti controllanti legati alla salute (es: controlli costanti del proprio corpo a caccia di segnali di malattia, misurazioni frequenti della pressione e del battito cardiaco in assenza di patologie cardiache, ecc…) oppure evitanti (es: evita d’entrare negli ospedali o nell’ambulatorio del medico di base, salta le visite mediche di controllo, cambia canale in tv se vi sono notizie sanitarie, ecc…)
  • La preoccupazione per la malattia è presente per almeno sei mesi, nonostante gli accertamenti medici negativi in tal senso e la malattia temuta, nel corso di questo periodo di tempo, può cambiare.

L’ansia di avere malattie causa una notevole disagio in chi ne soffre con una compromissione delle attività del vivere, riduzione della funzionalità fisica e scarsa qualità della vita legata alla salute.

Conseguenze dell’ansia di malattie (ipocondria) nel quotidiano

Chi soffre di paura di malattie spende molto tempo e denaro in esami medici, in ricerche su internet, a caccia di spiegazioni per sintomi e segnali fisiologici provati,  in controlli legati al proprio stato di salute.

Le preoccupazioni riguardanti la salute possono portare anche a trascurare o a interrompere i propri hobby e interessi, a interferire negativamente nelle prestazioni professionali e nelle relazioni familiari.

Le preoccupazioni riguardo la malattia assumono quindi un posto centrale nella vita dell’individuo, influenzando attività quotidiane e lavorative e diventando con frequenza l’argomento di conversazione esclusivo con amici, partner e famigliari, ai quali la persona chiede costanti rassicurazioni in merito al proprio stato di benessere e salute.

Tuttavia, questi tentativi di rassicurazione, generalmente non riducono le preoccupazioni e l’ansia, anzi, a volte possono addirittura aumentarle, generando ulteriore ansia e stress sia per il soggetto stesso che per i suoi familiari: questo incessante preoccuparsi può diventare frustrante al punto tale da creare tensione in famiglia e alterazione della vita domestica quotidiana.

La maggior parte delle persone con ansia di malattia fa ampio ricorso, benchè in modo insoddisfacente, dell’assistenza medica (alcuni ad ogni modo possono essere troppo preoccupati per chiedere al medico) e spesso consultano più medici per lo stesso problema, nonostante i risultati negativi ai test diagnostici.

Molto comune per chi soffre d’ipocondria essere generalmente insoddisfatti delle cure ricevute, giudicate inutili, non pertinenti, oppure non sufficientemente approfondite.

La persona affetta da disturbo da ansia di malattia solitamente fatica a distogliere l’attenzione dal suo corpo, è frequentemente infastidito da molti sintomi fisici (che attribuisce a gravi malattie) come dolori e malesseri, fatica a credere ai pareri medici, ha la sensazione di non essere preso “sul serio” rispetto alla sua malattia, crede d’avere “qualcosa di serio” che non va.

L’ipocondria influenza negativamente la qualità della vita del soggetto che ne soffre, perché lo stato d’apprensione costante rovina i rapporti familiari, amicali e l’attività lavorativa.

I pazienti ipocondriaci, infatti, faticando ad accettare che la causa dei loro sintomi sia solamente un fatto psicologico e che realmente non vi siano cause mediche, sono perennemente preoccupati della propria condizione di salute e s’aspettano per questo che anche gli altri lo siano.

La vita famigliare si deteriora a causa delle costanti richieste di rassicurazione rivolte al coniuge, mentre nella sfera lavorativa le costanti assenze dal lavoro interferiscono con il rendimento. Tuttavia, nonostante questo, diversi pazienti sono consapevoli che le loro preoccupazioni sono esagerate e senza motivo e vivono con disagio la loro condizione, arrivando a sperimentare stati depressivi.

 

Il trattamento cognitivo- comportamentale per l’ansia di malattie

Le persone affette da ansia per la salute difficilmente si rivolgono allo psicoterapeuta, in quanto profondamente  convinte d’avere una malattia fisica e non psicologica, chiederanno visite e consultazioni mediche a molti specialisti, consultando anche lo stesso medico più volte, faranno diversi esami diagnostici e accertamenti, ma difficilmente penseranno alla psicoterapia come miglior intervento sanitario per la loro condizione.

Chi giunge a chiedere aiuto psicoterapeutico, solitamente è scettico della possibilità di ricevere beneficio e risoluzione del problema attraverso semplici colloqui clinici,spesso stupefatto di come la mente possa influenzare a tal punto il corpo e viceversa.

L’intervento cognitivo-comportamentale per la cura dell’ipocondria prenderà avvio con un’attenta fase di valutazione iniziale della storia del paziente, dei suoi sintomi e paure, degli accertamenti medici eseguiti, del “costo” e dell’impatto del disturbo nella vita quotidiana e di un’attenta diagnosi differenziale che escluda la presenza di altri disturbi d’ansia o di depressione, condizioni cliniche frequentemente associate in questi casi.

Il processo terapeutico  comprenderà:

  • una psicoeduzaione del disturbo in cui la persona è resa consapevole delle cause, dei fattori di sviluppo e di mantenimento del problema.
  • interventi cognitivi che favoriscono la messa in discussione di processi di pensiero e di comportamenti che alimentano la preoccupazione per la salute e rinforzano l’ansia stessa la posto di farla diminuire
  • interventi mirati a prevenire risposte comportamentali che a lungo andare aumentano la preoccupazione e rubano tempo ( esposizioni sistematiche)
  • attività d’autosservazione e di monitoraggio con  schede di lavoro, esempi concreti ed esercizi pratici da svolgere a casa.
  • comprensione e gestione dello stress,delle reazioni automatiche reattive e dei circoli viziosi dell’ansia
  • supporto al miglioramento delle comunicazioni con i medici e i familiari
  • pratiche di consapevolezza mindfulness e tecniche di gestione dell’ansia e rilassamento

Il trattamento dell’ansia da malattia aiuta la persona a relazionarsi diversamente con i segnali fisici minori e i cambiamenti fisiologici riducendo lo stato d’attivazione e allarme.

Attualmente oltre ai riscontri positivi del trattamento cognitivo-comportamentale standard  per la cura di questo disturbo, vi sono prove d’efficacia anche nell’utilizzo integrato di pratiche di meditazione Mindfulness che possono essere inserite all’interno del percorso psicoterapeutico personale o apprese all’interno di un gruppo MBSR (Mindfulness- based Stress Reduction).

 

 

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